Sbiancamento dentale professionale: tutto quello che bisogna sapere

20 Ottobre 2022 di Redazione0
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Lo sbiancamento dentale professionale rappresenta un trattamento odontoiatrico volto a ripristinare il colore naturale dei denti. Si tratta di un trattamento praticato da professionisti specializzati che, avvalendosi di determinate strumentazioni, rimuovono i pigmenti sedimentati all’interno della dentina, responsabili della colorazione alterata dei denti.

Bisogna precisare che l’igiene orale professionale e lo sbiancamento dentale sono due trattamenti differenti e consequenziali.

Cosa determina la formazione di macchie nei denti?

La principale causa, che determina l’alterazione del colore della dentatura, è da collegarsi alle abitudini e allo stile di vita dei pazienti. Con il passare del tempo, i denti assorbono pigmenti colorati provenienti da varie fonti quali, ad esempio, il cibo, le bevande e il fumo di sigaretta. Tali pigmenti si sedimentano nei tessuti duri dentali, sullo smalto, come macchie esogene e nella dentina, come macchie endogene. Tutto ciò determinerà un progressivo ingiallimento degli elementi dentari.

Quando si deve ricorrere ad un trattamento sbiancante?

Il fattore estetico e la salute fisica sono i principali fattori che spingono a ricorrere ad un trattamento sbiancante professionale. Infatti, il colore brillante dei denti, unito a gengive in salute ed una dentatura regolare, contribuiscono a rendere un sorriso esteticamente apprezzabile. Prima di ricorrere a questo genere di trattamenti, bisogna considerare alcuni fattori preliminari. Il trattamento è consigliabile soprattutto a pazienti che abbiano un’età superiore ai 18 anni. Inoltre, l’odontoiatra deve accertarsi della perfetta salute del cavo orale, verificando che non vi siano carie, problematiche dentali pregresse o patologie, nei siti da sbiancare.

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento efficace?

Lo sbiancamento dentale professionale è efficace nella quasi totalità dei casi. Ad incidere sull’esito del trattamento sono fattori quali:

  • età del paziente
  • il tipo e la natura delle macchie dentali
  • il colore dei denti al momento dell’inizio del trattamento
  • la presenza di denti devitalizzati
  • presenza di macchie createsi a seguito dell’assunzione di determinati farmaci

Tipologie di sbiancamento dentale

Fatte queste premesse, procediamo ora a descrivere la metodologia adottata dagli operatori sanitari del dentale, durante le sedute di sbiancamento professionale.

Una volta accertato lo stato di salute del cavo orale e a seguito dell’ igiene orale professionale, si procede al trattamento sbiancante.

  • Sbiancamento professionale alla poltrona

Lo sbiancamento dentale professionale è un trattamento odontoiatrico indolore, che consiste nell’applicazione, sulla dentatura, di un prodotto sbiancante in gel a base di perossido di idrogeno o di carbamide, ad una determinata percentuale. Attraverso l’impiego di lampade speciali, il gel applicato viene attivato, liberando ossigeno che penetrerà tra smalto e dentina. Le molecole di ossigeno disgregheranno le molecole responsabili dell’alterazione della colorazione del dente. Proseguendo nel trattamento, si nota un cambiamento progressivo della colorazione dei denti, fino ad arrivare al tono di bianco pianificato col dentista.

  • Sbiancamento professionale domiciliare

Una forma più innovativa e performante di sbiancamento è riconosciuta nello sbiancamento effettuato dal paziente stesso, a casa, supportato da specifiche indicazioni del professionista. A seguito dell’igiene orale in studio, vengono rilevate impronte dentali al paziente. A partire da queste, si sviluppano mascherine personalizzate, che verranno consegnate insieme a siringhe dosatrici di prodotto sbiancante.
L’odontoiatra o l’igienista spiegheranno al paziente precisamente come inserire, negli appositi slot delle mascherine, il prodotto sbiancante.

La mascherina deve essere indossata determinate ore durante il giorno, in base al risultato richiesto e discusso con il professionista. La percentuale di perossido di idrogeno o di carbamide utilizzato nel primo procedimento è nettamente superiore a quella utilizzata nel secondo, in modo da non risultare in nessun modo dannosa nelle mani di persone non esperte, quali i pazienti.

Come mantenere i denti bianchi?

Una volta ottenuto il risultato desiderato, bisogna tenere a mente che, per mantenere un sorriso luminoso e sano, bisogna adottare alcuni accorgimenti utili.
In particolare, nelle 72 ore successive alla cura effettuata nello studio dentistico, il paziente è tenuto a:

  • Prestare attenzione all’igiene orale domiciliare
  • Evitare cibi particolarmente pigmentati, come caffè, cioccolato, vino rosso, liquirizia ecc.
  • Evitare di fumare
  • Utilizzare dentifrici sbiancanti e contro la sensibilità dentinale

Ricordiamo, inoltre, che il trattamento non ha effetti permanenti, bensì dipenderà dalla cura del paziente.

Per concludere, sebbene in commercio siano disponibili una gamma di soluzioni fai da te (come, ad esempio, kit per lo sbiancamento dentale domiciliare e dentifrici sbiancanti), i professionisti sconsigliano di ricorrere a questi prodotti. Infatti, uno sbiancamento dentale professionale risulta essere più efficace e soprattutto sicuro, andando ad agire più in profondità.

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