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22 Dicembre 2023 RedazioneEsteticaSalute0

Esistono diverse branche dell’ortodonzia, che si occupano di intervenire sul paziente e risolvere problemi legati alla salute del cavo orale. In questo articolo parleremo di ortodonzia intercettiva, in cosa consiste e quali sono i vantaggi in termini di salute

Cos’è l’ortodonzia intercettiva?

L’ortodonzia intercettiva è la branca dell’odontoiatria focalizzata sul trattamento dei problemi di malocclusione dei pazienti in età pediatrica. Il suo scopo è quello di diagnosticare e trattare eventuali alterazioni nella crescita e nello sviluppo delle ossa mascellari dei bambini, non appena questi si presentano. Infatti, i trattamenti di ortodonzia intercettiva non riguardano soltanto l’estetica ma, più importante, prevengono problemi legati alla salute orale. In tal senso, agire preventivamente consente di evitare l’aggravarsi del problema in età adulta, che richiederebbe trattamenti ortodontici più lunghi e dispendiosi.

Ortodonzia intercettiva: a quale età è possibile intervenire

Grazie alle moderne tecnologie ortodontiche, è possibile intervenire anche su pazienti di età compresa tra i 6 e i 9 anni. Intervenire in questa fase permette allo specialista di affiancare il paziente durante la fase di crescita, guidare il corretto sviluppo della struttura maxillo-facciale e correggere eventuali anomalie. Inoltre, agire a questa età può risultare utile l’estrazione strategica di denti decidui, per favorire l’eruzione dei corrispondenti denti permanenti. 

Uno dei vantaggi dell’ortodonzia intercettiva in questa fascia di età consiste nella tendenza dei bambini a rispondere molto bene ai trattamenti ortodontici. A ciò si aggiunge il fatto che le loro ossa sono ancora in fase di crescita, e quindi facilmente modellabili rispetto a quelle di un adulto. Questo dà la possibilità di raggiungere risultati soddisfacenti sia dal punto di vista estetico, che funzionale.

Ortodonzia intercettiva: alcuni esempi di utilizzo

Vediamo ora qualche esempio pratico in cui l’ortodonzia intercettiva si rivela un valido alleato per la salute dentale:

  • il “palato stretto”. Si tratta di un difetto estetico particolarmente frequente, che comporta una carenza di spazio necessario per i denti permanenti nell’arcata superiore. In questo caso, la fase di cura ha lo scopo di espandere il palato e reperire lo spazio necessario al completamento della permuta. Questa prima fase rappresenta un prerequisito fondamentale, senza il quale un’eventuale seconda fase di trattamento ortodontico sarebbe più complessa.
  • Inversione anteriore del morso in dentatura decidua. Definita in termini tecnici “classe III”, si ha quando gli incisivi inferiori chiudono davanti ai superiori. Questo tipo di malocclusione può beneficiare di un trattamento precoce, cui seguirà un secondo trattamento in dentatura permanente o al termine della crescita scheletrica.

 

Conclusioni

Non solo estetica. Ricorrere a trattamenti di ortodonzia intercettiva ha uno scopo soprattutto funzionale.

La maggior parte dei trattamenti odontoiatrici per i bambini hanno l’obiettivo di preparare l’ossatura e la dentatura all’emergere dei denti permanenti, facendo in modo che questi abbiano il posizionamento e il livello di salute adatti ad una crescita corretta. Questo tipo di trattamenti è fondamentale anche per ridurre in maniera significativa il rischio di patologie o la necessità di terapie in età adulta.

La prevenzione in tema di salute del cavo orale è una delle tematiche per noi più importanti, che cerchiamo di trasmettere a tutti i nostri pazienti, grandi e piccini. Il nostro Studio si occupa di garantire un risultato ottimale, che si traduce in un maggior livello di salute dentale, ma anche un valido investimento.

Per prenotare la visita, chiamaci al numero 02 324486

 

Dental Assistance


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24 Giugno 2023 RedazioneSalute0

Devi mettere un impianto dentale, ma il dentista ha detto che prima bisogna procedere con la rigenerazione ossea? Nulla di troppo complicato: si tratta di un intervento che prevede l’inserimento di un particolare materiale sotto la gengiva, utile a stimolare la crescita di nuovo osso nei punti in cui è carente. Al termine del processo, avrai osso mascellare sufficiente per accogliere l’impianto dentale.

A questo punto sorge una domanda: “Cos’è questo “materiale particolare” di cui si parla?” A dire il vero, esistono 3 tipi diversi di materiale, suddivisi in base alla loro origine. Vediamoli insieme.

Materiale di rigenerazione ossea di origine animale

L’osso per la tua rigenerazione può essere prelevato da animali, come ad esempio bovini e suini. Queste specie sono state selezionate perché mammiferi, geneticamente più vicini all’essere umano. Questa caratteristica fa in modo che al loro interno esistano gli “ordini” che permettono di formare al meglio il nuovo osso mascellare.

Sebbene possa far sorgere qualche dubbio circa il loro impiego, si tratta di tessuti ossei che vengono trattati, disinfettati e sterilizzati. Non esiste quindi la possibilità di trasmissione di malattie infettive.

In aggiunta, è un osso proveniente da esseri viventi simili a noi, e quindi ha proprietà che favoriscono un migliore rimodellamento all’interno dei tessuti umani. Si tratta comunque di una soluzione non priva di svantaggi: non trattandosi di un osso di origine umana, si trasformerà solo parzialmente.

Materiale di rigenerazione ossea di origine sintetica

L’osso di origine sintetica può essere realizzato in laboratorio, o essere estratto da metalli/organismi presenti in natura. Il suo utilizzo permette una guarigione rapida, perché si trasforma in osso in tempi brevi. In aggiunta, si tratta di un materiale presente in quantità illimitata. Senza dubbio un vantaggio, nel caso vi sia bisogno di grandi rigenerazioni.

Di contro, l’osso sintetico non ha le caratteristiche biologiche che stimolano l’osso a rigenerarsi in modo consistente. Questo perché, non essendo un materiale “vivo”, non possiede le proprietà che danno l’ordine al tuo osso di trasformarsi. Un altro svantaggio dipende dal fatto che l’impianto verrà inserito in qualcosa che è osso solo in minima parte.

Materiale di rigenerazione ossea di origine umana

Veniamo ora all’ultima soluzione. L’impiego di tessuti ossei di origine umana possono essere usati con efficacia in questo tipo di trattamenti. Come per i tessuti di origine animale, anche qui non c’è il rischio di trasmissibilità di malattie, e soprattutto sono stati imposti dall’Unione Europea rigidi standard di sterilizzazione.

Da dove si prendono le porzioni di osso umano? In questo caso possono provenire da un’apposita banca (osso omologo) o da una parte del tuo corpo (osso autologo). Nel primo caso, il vantaggio principale è che l’osso non viene prelevato da una parte del corpo del paziente. Trattandosi poi di materiale umano, è perfettamente compatibile con l’osso del paziente, ma soprattutto i tempi di guarigione sono più brevi.

Nel secondo caso, invece, l’osso viene estratto da una parte del corpo dove ce n’è in abbondanza (es. dalla tibia o dall’anca). Il vantaggio è che si tratta di un osso del proprio corpo, quindi compatibile al 100%. Anche qui, però, ci sono degli svantaggi. Se nei casi precedenti basta un solo intervento, qui ne servono due, il prelievo e l’innesto, con il risultato di avere maggiore fastidio.

Quale materiale è il migliore in questi casi?

Ora che abbiamo passato in rassegna le varie soluzioni, viene da domandarsi quale sia la più efficace. In questo caso, sarà compito del professionista valutare la soluzione migliore del caso, poiché ogni paziente è diverso, e non vale sempre la stessa soluzione per tutti.

Questo argomento ti ha incuriosito? Per saperne di più, rimani aggiornato o prenota un appuntamento in Studio, ti aspettiamo!

 

Dr. Clelia Breglia – Dental Assistance


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13 Aprile 2023 RedazioneSalute0

Tra parodontite e disfunzione erettile sembrerebbe non esserci alcun legame. E se invece esistesse una correlazione tra salute del cavo orale e vita sessuale maschile? Recenti studi pubblicati sulla rivista The Journal of Sexual Medicine hanno confermato il legame tra parodontite malattia delle gengivee problemi di disfunzione erettile. Che la salute dei denti porti benefici alla persona, è un fatto risaputo. Ma che patologie dentali possano influenzare la sfera sessuale, è una novità tutta da esplorare.


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Dopo una ricostruzione del dente danneggiato a causa di una carie dentale o una frattura, capita di pensare: Ma non è che il pezzo nuovo si staccherà, vero? No, non succederà. E questo grazie al sistema adesivo smalto-dentale e all’abilità del dentista che lo mette in pratica.
Gli adesivi dentali sono sostanze che uniscono la superficie del dente al materiale di restauro, permettendo al professionista la ricostruzione di uno o più denti. In pratica fondono i materiali ai denti, prevenendo il distacco e trasformandoli in una singola unità.


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4 Gennaio 2023 RedazioneSalute0

Con questo articolo andiamo a parlare degli elementi che compongono il cavo orale, focalizzando l’attenzione sui denti e l’importanza del conoscerne l’anatomia. anzitutto, con cavità orale intendiamo quella parte del corpo che costituisce la prima parte dell’apparato digerente.


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4 Gennaio 2023 RedazioneSalute0

Nell’eseguire determinati interventi, il dentista ricorre all’impiego di soluzioni volte a bloccare il dolore per il paziente, permettendo procedure che altrimenti non potrebbero essere eseguite. Negli ultimi anni, le modalità di esecuzione dell’anestesia sono sensibilmente migliorate, portando di conseguenza effetti positivi sull’esperienza del paziente.


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6 Dicembre 2022 RedazioneSalute0

L’odontoiatria pediatrica, o pedodonzia, è la branca dell’odontoiatria che si occupa della salute orale dei bambini e degli adolescenti. Attraverso soluzioni personalizzate vengono offerti trattamenti per la cura e la prevenzione della carie e delle malocclusioni dentali infantili.


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1 Dicembre 2022 RedazioneSalute0

Può accadere che, per causa di diversi fattori, quali una cattiva igiene orale, malattie parodontali o infezioni dentali non curate, un paziente può incorrere nella caduta di uno o più denti, ma anche avere una dentatura rovinata che necessita di un intervento dal dentista. Tale situazione può essere risolta mediante l’ausilio di protesi dentali – fisse o mobili – a seconda delle esigenze. Il loro impiego contribuisce a correggere anomalie funzionali, oltre che estetiche (intervenendo dunque su forma, colore o posizione dei denti naturali).






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