Aggiornamenti dal mondo odontoiatrico

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4 Ottobre 2024 RedazionePrevenzione0

Una corretta igiene orale quotidiana è una pratica cui conviene abituarsi sin da bambini. Questo perché è importante agire (anche) in ottica di prevenzione, per evitare complicanze in età adulta. Alcune volte però capita di chiedersi se, anche per i bambini, conviene utilizzare il filo interdentale, oppure utilizzare lo spazzolino elettrico, e via dicendo. Per cercare di risolvere questi dubbi, insieme alla dr. Clelia Breglia abbiamo raccolto qualche consiglio per aiutare i vostri figli a costruire delle corrette abitudini quando si parla di igiene orale.

Quando conviene fare la prima visita dal dentista?

Questa è senza dubbio una delle domande più gettonate. La risposta corretta, così come indicato dal Ministero della Salute, è tra i 24 e i 36 mesi. Sebbene siano ancora pochi i bambini che effettuano la prima visita odontoiatrica dal dentista, bisogna far si che il bambino cominci ad abituarsi con l’ambiente dello studio e con la figura del dentista già in giovane età. 

I bambini possono avere le carie?

Costruire una buona abitudine alla corretta igiene orale quotidiana, ed effettuare controlli periodici da un professionista, aiuta nel prevenire la comparsa di carie. Basti pensare che, stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, circa il 43% degli individui di 12 anni presenta lesioni cariose. Pertanto si consiglia di regolare l’assunzione di determinati cibi e prendersi cura della salute del cavo orale.

Anche i denti da latte possono cariarsi?

Ebbene sì, anche i denti decidui non sono esenti dalla comparsa di carie. Se poi il problema viene trascurato, questo può avere effetti anche sulla salute della dentatura permanente. 

Dentifricio: quanto ne serve?

Un altro consiglio per una buona igiene orale per i bambini riguarda la quantità di dentifricio. E anche qui è presto detto. Riportiamo qui le quantità ideali 

  • fino a 3 anni: quantità pari a un chicco di riso;
  • 3 a 6 anni: quantitativo pea-size;
  • > 6 anni: circa un centimetro di dentifricio (all’incirca la grandezza di un fagiolo).

Bisogna utilizzare anche il filo interdentale?

Il filo interdentale si usa nella dentatura permanente, quindi entrare a far parte della routine una volta terminata la permuta. Il filo interdentale può essere utile in caso di affollamenti dentali, in quanto il rischio di carie è maggiore.

 

Se hai altre domande, non esitare a contattarci o prenota la tua visita chiamando al numero 02 324486.

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4 Ottobre 2024 RedazioneSalute0

Studi di settore mostrano come i casi di carie nei bambini siano in crescita, colpendo non solo i denti decidui (o denti da latte), ma anche quelli permanenti. Stando ai dati raccolti dal Ministero della Salute, si rileva la presenza di lesioni cariose per circa il 22% di bambini di 4 anni, per arrivare al 43% negli individui di 12 anni.

Cosa provoca la formazione di carie?

I batteri presenti nella bocca dei bambini si accumulano in modo naturale, andando a formare la placca, sostanza che contribuisce alla formazione di carie. Il caso di carie nei bambini è più frequente perché lo smalto dentale è più delicato di quello degli adulti. Di qui una maggiore percentuale di carie nei più piccoli. In questo articolo ci occuperemo di passare in rassegna alcuni metodi e consigli per prevenire e curare le carie nei più piccoli. 

Quali sono i rimedi per prevenire la formazione di carie?

Prima di parlare di cura delle carie, è bene focalizzarsi prima di tutto sui rimedi per prevenirle. Infatti, come nel caso di carie negli adulti, la cura delle carie richiede un costo anche in termini economici. La prevenzione è quindi importante non solo per mantenere in salute i denti, ma anche per evitare una spesa indesiderata.

Un’efficace misura di prevenzione riguarda la cosiddetta sigillatura dei solchi. Si tratta di una procedura con la quale si applica sulla superficie di masticazione dei denti una resina che impedisce ai batteri di penetrare all’interno del solco, riducendo così il rischio di carie. Questa soluzione necessita però di essere valutata col pediatra, che saprà consigliare la giusta soluzione. In ogni caso consigliamo, come sempre, una quotidiana pulizia dei denti nei bambini. Abbiamo condiviso in questo articolo alcuni consigli importanti sulla corretta igiene orale nei bambini.

Come si cura la carie nei bambini?

Nei casi in cui la carie si è formata, la cura dipende dalla parte del dente colpita: se solo lo smalto, la dentina o la polpa. Se è stato colpito solo lo smalto, si procede con l’asportazione del tessuto cariato e delimitare la parte sana, cui segue la ricostruzione della parte danneggiata. Nel caso in cui la carie raggiunge la dentina e la polpa dentale, sarà necessario eseguire la devitalizzazione. Infine, se il dente cariato è un dente da latte, l’intervento ha delle limitazioni. Questo perché i denti decidui hanno uno strato di smalto più sottile e saranno quindi maggiori le probabilità di dover devitalizzare il dente. 

Conclusioni

Ogni genitore desidera che i propri figli abbiano dei denti sani e forti. Per limitare i rischi, quindi, consigliamo sempre di prestare particolare attenzione nell’igiene orale quotidiana e programmare una visita dal dentista ogni sei mesi per un controllo.

Prenota la visita, scrivi a info@dentalassistancebreglia.it

 

 

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4 Ottobre 2024 RedazioneIgiene orale0

L’infiammazione delle gengive nei bambini è un problema da non trascurare. Infatti i bambini, come gli adulti, possono soffrire di gengivite e devono essere sensibilizzati sin dalla tenera età. Ricordiamo che la gengivite si forma a seguito di un accumulo di placca batterica che si genera a causa dei residui di cibo sui denti e sulla lingua, che non vengono adeguatamente eliminati con l’igiene orale. Se non rimossi, questi accumuli vanno a formare il tartaro il quale, ci teniamo a precisarlo, potrà essere eliminato unicamente dal dentista con un’apposita procedura.

Riconoscere i sintomi della gengivite nei bambini

Quando l’infiammazione delle gengive dei bambini è molto intensa, si verifica un sanguinamento gengivale o, nei casi più estremi, l’infezione si trasforma in parodontite.

Il primo passo consiste nel capire quale sia la causa scatenante delle gengive infiammate nei bambini, spesso dovuta alla scarsa igiene orale. Ci sono poi diversi sintomi che possono essere una spia che indica la presenza di gengive infiammate, e i genitori devono saper cogliere questi segnali quando si interagisce con i bambini. Il sintomo caratteristico della gengivite è l’infiammazione delle gengive. Si tratta di una reazione all’infezione causata dall’accumulo di placca sui denti. L’accumulo di placca batterica, come se non bastasse, genera un cattivo odore in bocca (la cosiddetta alitosi). Un altro sintomo tipico è il dolore, che si presenta al tatto. Se si notano le gengive gonfie, si consiglia di analizzare con delicatezza, così da valutare l’effettivo grado del problema.

Cosa fare quando i bambini hanno le gengive infiammate?

La prima e più importante regola per prevenire e curare l’infiammazione delle gengive è una corretta e responsabile igiene orale quotidiana (ne abbiamo parlato qui). Inserirla nella routine dei più piccoli è fondamentale, magari rendendola piacevole trasformandola in un gioco. 

Ecco qui qualche consiglio per praticare una buona igiene orale:

  1. Non dimenticarti di spazzolare la lingua e le pareti interne delle guance
  2. Prenotare una seduta di igiene orale dal dentista
  3. Non mangiare troppi dolci o caramelle

 

Prenota la seduta di igiene orale per la tua famiglia nel nostro Studio, saremo lieti di aiutarvi!

 

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22 Dicembre 2023 RedazioneEsteticaSalute0

Esistono diverse branche dell’ortodonzia, che si occupano di intervenire sul paziente e risolvere problemi legati alla salute del cavo orale. In questo articolo parleremo di ortodonzia intercettiva, in cosa consiste e quali sono i vantaggi in termini di salute

Cos’è l’ortodonzia intercettiva?

L’ortodonzia intercettiva è la branca dell’odontoiatria focalizzata sul trattamento dei problemi di malocclusione dei pazienti in età pediatrica. Il suo scopo è quello di diagnosticare e trattare eventuali alterazioni nella crescita e nello sviluppo delle ossa mascellari dei bambini, non appena questi si presentano. Infatti, i trattamenti di ortodonzia intercettiva non riguardano soltanto l’estetica ma, più importante, prevengono problemi legati alla salute orale. In tal senso, agire preventivamente consente di evitare l’aggravarsi del problema in età adulta, che richiederebbe trattamenti ortodontici più lunghi e dispendiosi.

Ortodonzia intercettiva: a quale età è possibile intervenire

Grazie alle moderne tecnologie ortodontiche, è possibile intervenire anche su pazienti di età compresa tra i 6 e i 9 anni. Intervenire in questa fase permette allo specialista di affiancare il paziente durante la fase di crescita, guidare il corretto sviluppo della struttura maxillo-facciale e correggere eventuali anomalie. Inoltre, agire a questa età può risultare utile l’estrazione strategica di denti decidui, per favorire l’eruzione dei corrispondenti denti permanenti. 

Uno dei vantaggi dell’ortodonzia intercettiva in questa fascia di età consiste nella tendenza dei bambini a rispondere molto bene ai trattamenti ortodontici. A ciò si aggiunge il fatto che le loro ossa sono ancora in fase di crescita, e quindi facilmente modellabili rispetto a quelle di un adulto. Questo dà la possibilità di raggiungere risultati soddisfacenti sia dal punto di vista estetico, che funzionale.

Ortodonzia intercettiva: alcuni esempi di utilizzo

Vediamo ora qualche esempio pratico in cui l’ortodonzia intercettiva si rivela un valido alleato per la salute dentale:

  • il “palato stretto”. Si tratta di un difetto estetico particolarmente frequente, che comporta una carenza di spazio necessario per i denti permanenti nell’arcata superiore. In questo caso, la fase di cura ha lo scopo di espandere il palato e reperire lo spazio necessario al completamento della permuta. Questa prima fase rappresenta un prerequisito fondamentale, senza il quale un’eventuale seconda fase di trattamento ortodontico sarebbe più complessa.
  • Inversione anteriore del morso in dentatura decidua. Definita in termini tecnici “classe III”, si ha quando gli incisivi inferiori chiudono davanti ai superiori. Questo tipo di malocclusione può beneficiare di un trattamento precoce, cui seguirà un secondo trattamento in dentatura permanente o al termine della crescita scheletrica.

 

Conclusioni

Non solo estetica. Ricorrere a trattamenti di ortodonzia intercettiva ha uno scopo soprattutto funzionale.

La maggior parte dei trattamenti odontoiatrici per i bambini hanno l’obiettivo di preparare l’ossatura e la dentatura all’emergere dei denti permanenti, facendo in modo che questi abbiano il posizionamento e il livello di salute adatti ad una crescita corretta. Questo tipo di trattamenti è fondamentale anche per ridurre in maniera significativa il rischio di patologie o la necessità di terapie in età adulta.

La prevenzione in tema di salute del cavo orale è una delle tematiche per noi più importanti, che cerchiamo di trasmettere a tutti i nostri pazienti, grandi e piccini. Il nostro Studio si occupa di garantire un risultato ottimale, che si traduce in un maggior livello di salute dentale, ma anche un valido investimento.

Per prenotare la visita, chiamaci al numero 02 324486

 

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