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8 Novembre 2024 RedazioneSalute0

In un precedente articolo abbiamo introdotto il tema dei canini inclusi. Si tratta di un fenomeno che comporta la mancata discesa del canino definitivo, problema che richiede un certo trattamento. In questo articolo passeremo in rassegna le varie tecniche impiegate per trattare risolvere il fenomeno del canino incluso, distinguendo tra le soluzioni adottate per i pazienti con i denti in fase di crescita, e le soluzioni per i pazienti con i denti permanenti.

Trattamenti per i pazienti in fase di crescita

Cominciamo con i principali trattamenti per i pazienti in fase di crescita utilizzati per risolvere i canini inclusi. La prima soluzione è togliere il canino da latte. Nei casi in cui la corona del canino incluso si trova tra la radice dell’incisivo del premolare e quella dell’incisivo laterale, la soluzione adatta è quella di estrarre il canino da latte. Adottando questa soluzione, si ha il circa il 60% di probabilità che il dente scenda da solo. Non sarà quindi necessario procedere con altri interventi. Questo non è però valido quando il canino incluso ha un’inclinazione accentuata, poiché togliere il dente da latte non sarebbe sufficiente a far uscire spontaneamente il canino.

Una seconda soluzione riguarda l’estrazione del canino da latte e il premolare. Questo perché di solito l’ultimo dente a scendere in ordine di tempo è il canino, preceduto dal premolare. Significa che il primo si trova più in alto all’interno dell’osso, mentre il secondo più in basso. Questa posizione fa sì che, quando c’è poco spazio, il premolare possa impedire al canino definitivo di scendere in maniera corretta. In questo caso, si procede con l’estrazione del canino e del premolare da latte, in modo da creare un varco in cui il premolare uscirà più velocemente, così come il canino che disporrà di uno spazio adeguato per fuoriuscire senza problemi.

La terza soluzione è quella di allargare le basi ossee della mascella (o della mandibola). Si renderà necessario, in questo caso, un trattamento ortodontico con allineatori. Questo serve a creare lo spazio necessario per permettere al canino di fuoriuscire senza problemi. Alle volte, questa alternativa potrebbe non rivelarsi insufficiente, e sarà quindi necessario togliere il canino e/o il molare da latte. A questo punto si verrà a creare un tragitto più facile per il dente, ma anche maggiore spazio affinché possa fuoriuscire senza problemi.

Pazienti con dentizione permanente

Ma passiamo ora ad elencare alcune soluzioni per i pazienti che hanno già tutti i denti definitivi (ad eccezione dei canini inclusi). In questo caso, la soluzione da adottare dipende dalla causa che ha portato il canino a non uscire correttamente. Vediamole nel dettaglio.

  • Il canino non è uscito per mancanza di spazio. In questo caso l’approccio corretto è allargare le basi ossee tramite gli apparecchi ortodontici, poi togliere il canino da latte. Una volta concluso questo passaggio, dopo un periodo di 6 mesi si valuta la situazione. Se si è venuto a creare uno spazio sufficiente, il canino potrà uscire da solo. 
  • Il canino non è uscito perché mal posizionato verso il palato. La soluzione migliore è quella di recuperarlo tramite una particolare terapia ortodontica. Tramite una radiografia tridimensionale (la cone beam), si procede con l’individuare la posizione esatta del canino, per poi eseguire un intervento chirurgico in cui rimuoviamo la gengiva che ricopre la corona del canino incluso e applicare su di essa un attacco ortodontico. Successivamente, si mette una medicazione che impedisce alla gengiva di richiudersi e si attende alcuni mesi. Nella maggior parte dei casi questa manovra è sufficiente a favorire l’uscita spontanea del canino. Se questa soluzione non dovesse bastare, si opta per un recupero del canino tramite un apparecchio ortodontico.
  • Un ultima situazione riguarda quella in cui il canino incluso è rivolto verso l’esterno. Il canino incluso è posizionato verso la guancia o il labbro. La gengiva interna ed esterna hanno caratteristiche opposte: la prima più robusta, la seconda più delicata. Tagliare la gengiva esterna sarebbe controproducente, poiché si verificherebbero infiammazioni e ritiri gengivali. La soluzione è quindi quella di operare a “cielo chiuso”. Ciò vuol dire eseguire un intervento chirurgico per scoprire la corona del canino e su di essa agganciare una catenella metallica. In seguito, si procede col tirare piano il canino tramite l’ausilio della catenella. In questo modo, dopo alcuni mesi, il dente potrà uscire dalla gengiva senza creare danni.

 

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8 Novembre 2024 RedazioneSalute0

Avete mai sentito parlare dei canini inclusi? Si tratta di una particolare condizione per cui uno o più canini definitivi non riescono a spuntare dalla gengiva durante il periodo di crescita. L’indizio fondamentale è la mancata caduta dei denti decidui (comunemente noti come denti da latte), ma vediamo anzitutto quali sono le cause e i sintomi di questa condizione.

Cause e sintomi dei canini inclusi

Una delle cause ricorrenti quando si parla di canini inclusi è senza dubbio il palato stretto. Questo perché le dimensioni del palato impediscono l’eruzione del dente per una mancanza di spazio per accogliere i denti definitivi. Se non opportunamente trattato, la mancata risoluzione del problema dei canini inclusi può portare all’insorgenza di una malocclusione.

In questo senso, intervenire in tenera età è fondamentale per risolvere il problema più velocemente e in maniera più semplice. Trattare i canini inclusi durante l’infanzia permette, infatti, di ottenere ottimi risultati con una terapia poco invasiva, cosa che non è invece possibile in adolescenza o in età adulta. Se i canini definitivi restano all’interno della gengiva anche in età adulta, questi possono provocare complicazioni quali, ad esempio, una riduzione dell’arcata dentale, la formazione di cisti follicolari, riassorbimento del canino. 

Come curare i canini inclusi

Una terapia ortodontica intercettiva è la soluzione adatta al caso. Lo scopo principale è l’allargamento del palato e l’espansione delle arcate dentali in modo da favorire l’eruzione spontanea del canino. In età adolescenziale si possono trattare i canini inclusi attraverso l’estrazione del canino da latte ed una eventuale incisione gengivale per favorire l’eruzione del canino definitivo. Una fase successiva riguarda la terapia ortodontica con apparecchio fisso per riallineare i denti.

Consigliamo di non attendere l’età adulta per risolvere il problema. Questo perché il canino incluso potrebbe essere compromesso, o la conformazione mascellare ormai definita potrebbe impedire di ricavare spazio necessario all’eruzione del canino e il suo posizionamento corretto. 

Sarà compito del dentista valutare la situazione in base al caso. Per un consulto, o per maggiori informazioni, contattateci alla mail info@dentalassistancebreglia.it, saremo lieti di fornire tutte le informazioni necessarie.

 

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